Hypochrysa elegans (Burmeister, 1839)


adulto da Wachmann e Saure, 1997



larva da Gepp J., 1999



Specie legata prevalentemente al Faggio ma presente anche su altre latifoglie (Aspock et ali. 1980). Studi condotti in Italia (Pantaleoni, 1988; Letardi, dati inediti) hanno rilevato un gran numero di esemplari, con una netta prevalenza di maschi, su arbusti in fiore (gli adulti sono pollinivori) nelle radure prospicienti le faggete appenniniche. All’interno delle faggete si trovano individui isolati, quasi esclusivamente femmine. In Romagna la larva è stata anche catturata su Carpino nero. Il voltinismo di questa specie è stato chiarito da Principi (1956b). Essa è monovoltina e sverna allo stato di pupa. Gli adulti si rinvengono esclusivamente in maggio-giugno.

Hypochrysa elegans è un Crisopide Notocrisino, cioé appartenente alla sottofamiglia ritenuta primitiva ma ha una biologia anomala non solo rispetto ai Crisopini ma anche agli altri Notocrisini (per lo meno all'interno della fauna europea), ed ha adulti pressocché esclusivamente pollinifagi. La specie infatti sverna come pupa chiusa nel bozzolo (caso unico in Europa dove i Crisopidi svernano come eopupe nel bozzolo, larve libere o adulti), e allo sfarfallamento primaverile gli adulti si ritrovano nelle radure delle faggete (ambiente di elezione) a nutrirsi sui fiori. Dopo essersi nutrite ed accoppiate le femmine si disperdono nel bosco per l'ovideposizione mentre i maschi rimangono sempre nelle radure. Questo fa sì che le catture sui fiori abbiano una sex ratio anche di 50 maschi per 1 femmina, mentre negli allevamenti questa è regolarmente 1 a 1. Le femmine depongono uova singole, verdi con supporto corto (ricordate che le uova di Crisopidi sono in cima ad una "asta" di seta rigida). Le larve hanno un aspetto caratteristico e abbastanza anomalo nell'ambito della famiglia. Esse sono allungate con poche setole e tubercoli (assomigliano molto a larve di Emerobidi) e di colore verde-giallo. Al faggio la lega il microclima ma anche una lunga coevoluzione visto che il faggio gli offre abbondanti prede esattamente quando servono al Crisopide (o meglio il Crisopide è presente quando il faggio offre abbondanti risorse alimentari) e visto il cromatismo del Neurottero perfettamente coincidente sia nell'adulto che nella larva con quello delle foglie della sua essenza preferita. La sua presenza su altre piante arboree è nota da tempo ma l'abbondanza è sempre molto inferiore che in faggeta (Pantaleoni in Labriola 2009e e Barraco 2013).


Stadi preimmaginali: Principi, 1956.


Ampiezza dell’ala anteriore delle immagini: da 8 a 10 mm.; gli adulti si trovano in natura tra aprile/maggio e giugno/luglio; stadio di svernamento: pupa; parassiti delle larve: Helorus spp. (Aspöck H., Aspöck U., Hölzel U., 1980).


Distribuzione regionale italiana:


Valle D’Aosta; Piemonte; Lombardia; Veneto; Trentino Alto-Adige; Friuli Venezia-Giulia; Emilia Romagna; Liguria; Toscana; Umbria; Marche; Lazio; Abruzzo; Molise; Campania; Basilicata; Puglia; Calabria; Sicilia.


Pubblicazioni e segnalazioni che citano questa specie in Italia:


Tacchetti, 1861; Bettoni, 1884; Grandi, 1955; Principi, 1956b, 1958, 1961, 1966; Aspöck et al., 1980; Pantaleoni, 1988, 1990a,ab,c; Divietri, 1993; Letardi, 1994b, 2015; Pantaleoni et al., 1994; Carpaneto et al., 1995; Bernardi Iori et al., 1995; Pantaleoni & Letardi, 1998; Letardi & Migliaccio, 2000; Nicoli Aldini & Baviera, 2001; Letardi, 2003b; AAVV, 2005; Canard et al., 2006; Letardi & Nicoli Aldini, 2007; Letardi & Maltzeff, 2008; Badano, 2008c; Perilli, 2008a, 2009a; Labriola, 2009e; Badano & Letardi, 2010; Carotti; 2010; Letardi et al., 2010; Colacurcio, 2011; Cruscanti, 2011; Gigli, 2011e, l; Perino, 2011a; Piredda, 2011e; Muscarella, 2012a; Capo, 2013a; Barraco, 2013c; AAVV, 2015b, 2016a, 2017a, 2018a, 2019a, 2020a, 2021a, 2023a; Letardi, 2018, 2022; Letardi & Scalercio, 2018;


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