Pseudomallada zelleri (Schneider, 1851)
La fenologia ed il voltinismo di questa specie sono poco conosciuti. Aspöck et al. (1980) ad esempio la danno come legata agli arbusti sia di latifoglie che di Conifere ed anche alla strato erbaceo di vegetazione. In Romagna (Pantaleoni, 1988) rinvenuta quasi esclusivamente su Roverella e Carpino nero, mai su Conifere o piante erbacee. E’ comunque specie sicuramente xerofila ed amante di boschi o macchie poste in località aride e calde.
L'andamento stagionale delle catture mostra una certa somiglianza con quello di Pseudomallada prasinus. La generazione svernante (allo stadio larvale) produce il primo volo della stagione in maggio-giugno mentre le due generazioni successive si accavallano producendo un unico volo tra luglio ed ottobre.
Stadi preimmaginali: non descritti.
Ampiezza dell’ala anteriore delle immagini: da 9 a 13 mm. (Aspöck et al., 1980).
Distribuzione regionale italiana:
Segnalata in quasi tutte le regioni italiane (compresa l'isola di Montecristo) ad eccezione di Friuli, Molise e Sardegna.
Pubblicazioni che citano questa specie in Italia:
Schneider, 1845, 1851; Minà-Palumbo, 1871; Brauer, 1876; McLachlan, 1886; Navás, 1913b, 1915d, 1928b, 1933, 1935; Principi, 1952, 1956a, 1961; Fanfani et al., 1979; Aspöck et al., 1980; Monserrat, 1980; Bullini et al., 1983; Pantaleoni et al., 1985a; Liber et al., 1988; Pantaleoni, 1988, 1990a; Divietri, 1993; Nicoli Aldini, 1994; Bernardi Iori et al., 1995; Letardi & Pantaleoni, 1996; Güsten, 1998; Letardi, 1998b, 2007a, 2022; Pantaleoni & Letardi, 1998; Nicoli Aldini & Baviera, 2001; Letardi & Biscaccianti, 2005; Thierry et al., 2005; Badano, 2006b; Canard et al., 2006; Monserrat, 2008; Letardi & Maltzeff, 2008; Badano, 2008c; Badano & Letardi, 2010; Bocci, 2012d; A.A.V.V., 2018B; Letardi & Scalercio, 2018; Sforzi et al., 2019a;
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